
E’ una domanda alla quale spesso molte aziende non riescono a rispondere in modo chiaro, eppure è un elemento fondamentale da definire.
Un esercizio commerciale di Verona è stato oggetto di un'ordinanza ingiunzione da parte del Garante privacy, che, verificando una conservazione di immagini che arrivava fino a 12 giorni prima, ha comminato una sanzione di Euro 12.000 (sulla base del vecchio regime sanzionatorio).
A nulla è valsa l'approvazione rilasciata sull’impianto da parte della Direzione Territoriale del Lavoro, volta più a verificare il rispetto dell’Art. 4 Legge 300/70 (divieto di controllo diretto sui lavoratori) che la compliance privacy.
Il provvedimento del Garante Privacy sulla videosorveglianza dell'8 aprile 2010, prevede tempistiche e limitazioni specifiche per la conservazione dei dati: 24h (che possono arrivare fino a 7 giorni in casi specifici) ma che devono essere definite sull’analisi del rischio delle singole realtà aziendali.
Cosa fare per non incorrere in sanzioni?
Se stai utilizzando un sistema di videosorveglianza, è necessario verificare la compliance alla normativa vigente e, nello specifico, per i tempi di conservazione delle immagini, ti consigliamo di procedere come segue:
- Verifica i reali tempi di conservazione delle immagini all’interno del sistema
- Accertati che le immagini non rimangano salvate fino alla sovrascrittura
- Valuta sulla base del provvedimento e della tua analisi dei rischi, le corrette tempistiche di conservazione da adottare
- Imposta il corretto tempo di conservazione
- Se stai utilizzando un sistema che non ti permette di rispettare la normativa, fai qualche considerazione…