"Cinquanta CIO di imprese di medio e grandi dimensione attive in Italia in ambiti eterogenei. È questo il panel di riferimento per l’indagine sul livello di soddisfazione e di apprezzamento dei partner di canale da parte delle imprese, condotta da Partners4Innovation in esclusiva per Day4Trade. L’indagine si è posta l’obiettivo di comprendere il grado di soddisfazione nei confronti dei fornitori ICT, allo scopo di identificare gli ambiti di miglioramento, stimolando una riflessione costruttiva tra gli attori della filiera. In particolare, è stato chiesto ai CIO di esprimere una loro valutazione sulla qualità delle relazioni con i loro fornitori su tematiche quali Gestione dell’Infrastruttura, Sviluppo dell’Infrastruttura, Gestione e Sviluppo degli Applicativi, supporto nella comprensione delle tematiche legate alla Digital Transformation.
Va detto che le prime quattro aree di indagine, vale a dire quelle relative all’infrastruttura e agli applicativi, vedono il Canale promosso a pieni voti. Sono le “materie tecniche”, come le ha definite Paolo Catti, Associate Partner di P4I, e sono quelle che trovano il canale più pronto e preparato, con promozioni a pieni voti, come medie comprese tra il 7,5 e l’8 abbondante. Non male, verrebbe da dire. Se non fosse per quell’ultima domanda, relativa all’innovazione digitale.
Nella “materia di indirizzo”, sempre per restare nella definizione data da Catti nel corso della presentazione, lo scenario è molto meno roseo. Solo il 28 per cento dei rispondenti risponde con certezza di sentirsi adeguatamente supportato dai propri fornitori nel cogliere le opportunità della digital innovation. Al primo 28 per cento, va detto che bisogna aggiungere un ulteriore 22 per cento che parla comunque di ottimo supporto. Ma siamo solo alla metà del panel. Il restante 50 per cento si divide tra chi nega di ricevere alcuno stimolo all’innovazione dai fornitori IT (18%) e chi (32%) in fondo dubita del fatto che più che sull’innovazione, la spinta per il partner è orientata alla vendita di prodotti.
I partner sono bravi - questo viene riconosciuto dai CIO - a promuovere gli investimenti per rispondere alle esigenze di adeguamento normativo, ma si tratta pur sempre di un’innovazione sostenuta da un obbligo di legge, non dall’individuazione di potenzialità.
Per questo motivo, in chiusura di analisi è stato chiesto ai CIO di identificare cinque aree di miglioramento sulle quali i loro fornitori dovrebbero lavorare. Così, accanto alla richiesta di una maggiore disponibilità di soluzioni e tecnologie, i CIO chiedono ai partner di diventare per primo lo stimolo all’innovazione, per aiutarli a capirne impatto e valore. Tutto questo va di pari passo con la richiesta di maggiore competenza (al terzo posto), di una maggiore flessibilità contrattuale e di una maggiore attenzione al servizio."